Josè Saramago guarda verso l’orizzonte a Lanzarote, l’isola che divenne il suo rifugio speciale. È lui l’autore di Cecità, un romanzo che avete indovinato davvero in molti, e che spero abbiate apprezzato quanto me. La descrizione di una società in cui un contagio si diffonde trasversalmente e si manifesta attraverso il ritorno all’egoismo come istinto primordiale. La cecità, che dilaga come un’epidemia, porta alla luce la parte bestiale e primitiva dell’uomo messo a nudo e privato di ogni condizionamento civile.
Visione realisticamente precisa e spietata di un grandissimo scrittore, lucido e alieno a ogni compromesso.
Il sottoscritto lo ricorderà sempre oltre che per i suoi grandi scritti, per la definizione che diede di un sedicente uomo politico italiano: “una cosa pericolosamente simile a un essere umano”.