Me ne sono accorto alla sera dello stesso giorno, a riprova che non sono certo un tipo attento alle ricorrenze e di conseguenza alle celebrazioni.
Il giorno dieci di gennaio dell’anno 1982 , esattamente quarant’anni orsono – è più bello scriverlo con le lettere, sì – , veniva registrata presso la Camera di Commercio di Trento una società di fatto denominata TAIL. Ho pensato che ormai ero troppo in ritardo per qualsiasi azione autocelebrativa, e mi sono subito sentito bene. Poi ho realizzato che TAIL è stata per molti versi un’entità non necessariamente identificabile con il sottoscritto. E che un piccolo segno di questo compleanno, il primo che veniva in mente di ricordare in tanti anni, fosse doveroso.
Il “Telaio con Mongolfiere” è il primo oggetto che sia mai stato venduto a un negozio rivenditore dalla nuova Tail sdf come recitava il timbro in calce alla fattura. La cosa che più mi stupisce tutte le volte che me lo ritrovo davanti è di quanto sia tremendamente affine agli oggetti che ancora oggi compongono il catalogo. Delle due l’una : 40 anni a rifare sempre la stessa cosa o un’idea talmente caratterizzata nel suo canone da essere una pura espressione di creatività. Scelga il lettore. Io ho imparato a convivere con entrambe le risposte, egualmente intriganti per il mio modo di vedere.
È vero che in mezzo potrei contare non meno di 400/500 oggetti a volte completamente diversi, ma non mi interessa. Rimane la costante del piccolo e a volte imperfetto pezzetto di legno, che ondeggia nell’aria che spesso è l’ingrediente principale degli oggetti TAIL. Poi c’è stato il passaggio dal filo di cotone al filo di acciaio, il bianco e nero degli anni ’80, l’incontro con il plexiglas dei 90, e tante altre scorribande in materiali intercettati per caso…
Ma alla fine si torna sempre lì, agli “ oggetti che vibrano nell’aria e ti tengono compagnia “ , come da definizione regalata da Francesca , amica e negoziante nella Milano da bere degli ottanta, osservati con disgusto e però interessata condiscendenza da noi, esuli nel nostro paradiso alpino.
La chiudo qui altrimenti finisce che cancello tutto… insomma si va comunque avanti, ormai da qualche anno principalmente per passione, ma anche per il piacere di incontrarvi spesso personalmente in laboratorio, cosa che negli anni di fuoco delle vendite ai soli negozi non succedeva proprio. Solo non pretendete che sia prolifico come una volta, divento vecchietto e ho qualche progetto extralavorativo da realizzare, ma prometto festa per i 50.